This is again from the Quaderni del carcere
Q14 §36. Criteri metodologici. Una manifestazione tipica del dilettantismo intellettuale (a dell’attività intellettuale dei dilettanti) è questa : che nel trattare une quistione si tende ad esporre tutto quello che si sa e non solo ciò che è necessario e importante di un argomento. Si coglie ogni occasione per fare sfoggio dei propri imparaticci, di tutti gli sbrendoli e nastri del proprio bazar ; ogni piccolo fatterello è elevato a momento mondiale per poter dare corso alla propria concezione mondiale, ecc. Avviene poi che, siccome si vuol essere originali e non ripetere le cose già dette, ogni altra volta si deve sostenere un gran mutamento nei ‘fattori’ fondamentali del quadro e quindi si cade in stupidaggini d’ogni genere.
1 comment:
Yup. In student papers this shows up in developmental form as the characteristic "throughout history/since the dawn of time" opening, followed by a pile of sentences worded as grandly as possible and having only tangential relation to any particular point or concept of causation.
Btw I very much enjoyed your seminar for the Triangle intellectual history group the other week. You made sense, you know lots of great stuff and I love what you're doing with Sorel. I don't want to clutter your process with references, but in case you're looking for a way to stall by reading more stuff my dissertation covering some related topics is online (http://deadvoles.wordpress.com/stuff/). You might find the Orthodoxy/ Bernstein/Sorel chapter, the Sociologies of Rationality thingie, and the Gramsci/Durkheim chapter most congenial. Cheers!
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